domenica 1 luglio 2012

La Ruota dei Fiori di Bach ora è un marchio registrato


La Ruota dei Fiori di Bach

Il 14 giugno 2012 Giuseppe Belleri di Concesio ha ritirato il marchio registrato – dopo 3 anni dal deposito – della sua invenzione, la “Ruota dei Fiori di Bach”. Per saperne di più siamo andati ad intervistarlo nella sua Bottega di idee econaturali ( BIEN ) e gli abbiamo chiesto come è stata colta questa ispirazione.” Già da alcuni anni mi chiedevo se non ci fossero altre modalità per scegliersi da soli i fiori di Bach, ma l’idea di una ruota che, girando come una ruota della fortuna, indicasse il fiore appropriato, l’avevo percepita nel 2008: a quel tempo collaboravo con una ditta di essenze floreali sia nella preparazione dei fiori che nelle principali fiere nazionali. Pensata inizialmente come oggetto di attrazione per il pubblico mi sono, poi, accorto che funzionava anche come aiuto per scegliere i fiori. Mai avrei pensato che due pezzi di legno potessero suggerire i fiori più utili alle varie persone. Visto il suo buon funzionamento, la facilità d’uso e l’utilità ne ho iniziata la produzione e distribuzione. Mi sono rivolto alla Camera di Commercio di Brescia per registrarne il marchio (l’impiegato che mi ha seguito nella pratica ne ha acquistata una per la moglie). Dopo tre anni dalla numero uno –che si vede nella foto – ne ho prodotte più di 150 che stanno girando non solo lungo lo stivale (durante il mio viaggio a Roma di due anni fa ne ho portate in regalo una a Benedetto XVI ed una a Giorgio Napolitano) ma anche in Europa ed in America”. Gli abbiamo chiesto in  cosa consista questa invenzione. “Attualmente sono due le misure prodotte tutte a mano: una del diametro di quasi mezzo metro e l’altra più piccola, da viaggio; ogni ruota è composta da due ruote, di diametro diverso: quella grande è fissa e nei petali colorati con i gessetti reca i nomi dei 38 fiori di Bach (che io da quasi vent’anni produco nelle valli bresciane); quella piccola può girare ed indicare il fiore appropriato”. All’ultima domanda -a chi può essere utile – così ci ha risposto: “Sicuramente al centro di benessere, all’Erboristeria, alla farmacia, al negozio di prodotti naturali ma anche ad una scuola o ad una biblioteca (l’ho registrata anche come “Gioco didattico”, come ausilio per la conoscenze dei fiori)”. E ci propone una  simpatica idea, di  regalare una delle sue ruote alla prima biblioteca e alla prima scuola che chiamerà la redazione.

Inaugurazione a Bovegno del 1° Balcone didattico cosmognomico di erbe spontanee


Inaugurazione a Bovegno del 1° Balcone didattico

A Bovegno domenica 24 giugno è stato inaugurato un originale Balcone didattico con 108 erbe spontanee poste in vasi e dotate di cartellino col nome. La bella iniziativa è stata pensata e realizzata dal sig. Giuseppe Paitoni – residente al Prealpino dove tiene la torrefazione del caffè “Gran Salvador”- ma che spesso è a Bovegno Piano, in via Indipendenza,34 dove ha la cantina del vino prodotto con uve di dorato Botticino. Oltre che eccelso orticultore – coltiva buone e biologiche verdure – è un esperto raccoglitore di funghi – che sa anche ben cucinare – ma soprattutto è un raro intenditore delle erbe spontanee. Vuole il caso – ma di caso si tratta? – che la casa ereditata dalla moglie fosse la dimora dell’erboraio Carlo Cibaldi (il suo testamento è stato pubblicato con la prefazione di Natalia Ginzburg !) che nella soffitta, ora restaurata, faceva seccare le varie erbe che poi portava a Brescia alle varie farmacie. Inoltre in quella casa si udirono i primi acerbi versi del poeta Aldo Cibaldi (il sig. Carlo era suo nonno e chissà quante volte avrà sostato e giocato su quel balcone). Il nastro è stato tagliato dal sig. Paitoni –una vera autorità nel campo erboristico e che presto ci delizierà di un suo originale libro sulle erbe – ma alla presenza di alcuni cari amici – alcuni venuti perfino dall’America – e del Console onorario dell’arcipelago Inglese di Guernsey, signora Judith Finetti (la si vede nella foto con l’amico Giuseppe). Nel pomeriggio si è saliti fino al Maniva, oltre che per leviare un po’ la calura anche per salutare l’amico pittore Eugenio Busi che ha offerto un’abbondante merenda. Il balcone potrà essere visitabile oltre che da privati e scolaresche anche da persone disabili o anziane che potranno riconoscere  in quaranta metri quadrati le principali erbe che nascono spontanee nei nostri prati. Per informazioni si potrà contattare l’associazione “Scoprivaltrompia” che già accompagna i visitatori nei vari siti museali della valle.