sabato 11 giugno 2011

Conferenza al Museo Musicale per la mostra 150° ... "Pittori, Scrittori e Santi


La serata è fresca
con falcata lesta
mi avvicino al centro
della città ed entro
nel museo musicale
per la conversazione speciale
sui Santi , Scrittori e Pittori
che a Brescia –tanto di onori-
hanno contribuito
all’unità d’ Italia
in qualsiasi partito
facendogli un po’ da balia.
Alle seieunquarto spaccate
puntuale come le sole restate:
la Messa, il Calcio e il Museo
-ed io della Morte aggiungo il neo-
il Cattaneo Virginio introduce
i vari oratori ed educe
il raro documento
a Montevideo redatto
in cui Garibaldi ed Anita
in matrimonio uniti
per tutta la vita
e fino alla fine amanti.
Sergio Isonni, l’attore,
ci declama del Re la lettera
a Pio IX indirizzata
prima di Porta Pia, l’entrata;
gli risponde secco il Papa :
“Che Dio abbia misericordia!”.
S’alza Ivo Panteghini, monsignore,
a lanciar dardi verso Cesare .
“Brescia fu più irredentista
che per l’Italia nazionalista !”.
Parla di liutai, marmisti, argentieri
di Pavoni, Boifava e Tito Speri.











Dopo la solita strombazzata,
con la tromba del 1918 datata
- del Gnutti Alessandro-
ci viene letta, piano,
una poesia del Canossi, in Italiano.
Tocca, poi, ad Ennio Ferraglio
descriverci, senza alcun sbadiglio,
come i bresciani scrittori
abbiano narrato, senza clamori,
di moti, guerre e rivoluzioni,
spesso dopo alcune generazioni:
Abba, Capuzzi, Paroli e Zazio,
per l’arte poco spazio !
Declama l’Isonni ancora
del Canossi bresciano, ora.
Anche i pittori di quegli anni,
non citati eccetto l’ Inganni,
ci mostrano - disse Mazzini-
dove una Nazione spinge
vedendo cosa dipinge :
con queste parole di parte
è intervenuto Maurizio Bernardelli
-rinomato critico d’arte-
parlandoci di Matisse e pennelli.
E’ mancato il prezioso contributo
di mons. Fappani, imboscato
nella penultima fila, quella dei Beati
prima del termine eclissati.
Poltrito ha l’Arturo Bettoni
vicepresidente di circoscrizioni :
è arrivato un po’ in ritardo
e ha moderato con riguardo
specialmente il monsignore,
parevan don Camillo e Peppone.













Belli i discorsi
forbite le citazioni
ma siamo rimasti ignoranti
su quanti erano questi Santi ?
-chiederemo in Vescovado-
Quali erano gli Scrittori ?
-passeremo alla Queriniana-
Quanti Pittori oltre l’Inganni ?
-faremo un salto in Castello-
Ai relatori, all’attore,
al trombettiere e al moderatore
un grazie sentito,
ma ancor più dovuto
a Virginio Cattaneo
accordata anima bresciana :
a lui è dedicato
questo acrostico di commiato.

“Virgulto forestiero
Inserito sul Cidneo,
Rilievi plastici dal vero,
Ginnasta provetto
Insegnante di fioretto,
Note strumenti e documenti
Intesse con ricerca magistrale
Ostentandoli al Museo Musicale”

Mostra al Museo Musicale del maestro Virginio Cattaneo: 150° Celebrando dalle X Giornate di Brescia all'Unità d'Italia ed oltre


Nel pomeriggio inoltrato
a Brescia mi sono recato :
un saluto a Pietro, della Fenice,
che vende libri, si dice,
e, poi, dopo un gelato
preso in Tebaldo Brusato,
giungo dal Cattaneo Virginio,
professore e maestro esimio.
Sono leggermente in anticipo
nella sede del museo civico
al n° trentaquattro di via Trieste,
per ora solo facce meste,
ma presto arriverà gente
per l’inaugurazione della presente
mostra dal titolo 150° celebrando
allestita dal Virginio prendendo
un po’ di qui e un po’ di là
documenti, oggetti e trallallà,
che testimoniano come Brèsa
pur con l’unità l’ è sèmper la stèsa:
bèla, bràa e schiada
nel stiàl spaiàt encastràda.
Alle diciottoequindici quasi in punto
il Cattaneo senza disappunto
taglia tosto il nastro tricolore
della mostra generata dal cuore.
E presenta i suoi gioielli :
inni, canti e libelli
passaporti, quaderni e figurine
documenti, ventagli e bandierine.
Alessandro da una strombazzata
con una tromba originale,
che non ce n’è una uguale,
dal comitato bresciano regalata;
s’è involato l’attore Isonni
forse reduce da notti insonni
che ci ha negato le declamazioni
di odi, endecasillabi e sermoni.








La bella Simona Bordonali,
Presidente dei Consigli Comunali,
ci mostra i suoi bei denti
che son sempre sorridenti;
tesse lodi al Cattaneo :
non gli trova nessun neo
oltre al fatto d’esser nato
nel bel millennio passato.
Tocca, poi, all’ Arturo Bettoni
vicepresidente delle circoscrizioni,
mente pensante del museo musicale,
che fa una presentazione originale.
Ci racconta di tamburini,
tubercolotici e garibaldini,
di moti, brecce e X Giornate,
di Messe prima delle barricate:
“Viva Pio IX e viva l’ Italia,
orsù andiamo a fargli la balia !”.
Ci legge come di Anita, gli ombrelli,
uno nero e l’altro avorio –due gioielli-
alle porte di Brescia siano arrivati,
come regalo di nozze, donati.
Virginio ci rivela quando a Sorrento,,
da Roma per riposare un momento,
il bresciano Zanardelli arrivò
ma già dopo due giorni s’annoiò :
allora l’albergatore preoccupato
ne parlò ai De Curtis che d’un fiato
e prima che il sole fosse sortito …
“Torna a Surriento” era finito,
dedicata si alla terra, amata,
nel 1902 un po’ disastrata,
ma per invogliare il politico
a regalare un postale ufficio.
Tagliato il nastro, chiusi i sermoni
-mancò solo quello del Fappani-
ci si aspettava il giusto rinfresco,
visto il torrido caldo incombente








che faceva ansimare tutta la gente:
stretti i cordoni di S.Francesco.
Alle autorità un saluto
poi alle diciannove in punto
verso casa mi porto,
stasera pizza d’asporto.
E’ stata una serata speciale
una mostra un po’ originale
per l’Italia dalla Brescianità
i contributi all’ Unità .