lunedì 4 gennaio 2010

caro Gianni

Ciao Gianni,
mi chiamo Giuseppe e vorrei comunicarti un’idea che potrebbe essere utile a molti.
Sono un insegnante di ginnastica ed insegno nei corsi di ginnastica dolce e palladolcevolo del comune di Concesio (paese natale di Papa Paolo VI).Dopo la maturità classica ottenuta nel seminario diocesano (tra l’altro ricordo una tua partecipazione a una delle nostre feste negli anni 64-66)ho frequentato per ben 6 anni la facoltà di medicina e chirurgia ma con solo pochi esami per poi passare all’Isef .Dall’89 ho iniziato a frequentare corsi e gruppi di metodiche cosiddette alternative alcune delle quali pratico ed insegno; sono anche floraio/erboraio (nel senso che raccolgo erbe e fiori particolarmente secondo il metodo di Edward Bach) ed uno dei soli dieci istruttori italiani del metodo Buteyko.
Oggi che assistiamo alla disfatta dello sport su tutti i fronti (doping-ingaggi-sponsor-ultras ecc)avrei un messaggio importante da lanciare; ho già cercato di sussurrarlo ad alcuni sportivi ma pochi hanno capito (vedi parte della mia lettera data a mano ad Andrea Lucchetta alla quale egli risponde sul numero di Aprile ’09 della rivista “Pallavolo-Supervolley”) la semplicità/importanza delle mie considerazioni (non c’è nulla di nuovo sotto il sole ma è come lo sport è stato “prima”)ed ho pensato che invece chi è dapprima artista e poi anche amante del vero sport avrebbe compreso. Tra l’altro anch’io ho coltivato un po’ tutte le arti ( pittura, fotografia,un pochino cantautore ecc.)e so che se fai le cose con passione ed arte il risultato è nettamente superiore.
Il mio pensiero sullo sport è il seguente :lo sport può far male sia a chi lo pratica che al tifoso ,difatti il primo maratoneta appena giunto da maratona a portare la notizia della sconfitta morì mentre credo che il messaggero che portò la notizia ai vincitori ebbe una lunga vita (io che preparo i fiori italiani fatti col sistema di Bach so bene l’importanza delle emozioni anche sulla salute e potrò anche spiegarti di persona come comportarsi per non avere un infarto dopo uno sforzo,e visto che sarai curioso di conoscere le basi scientifiche di ciò ti rimando alle pagine 193-221 del libro
“ Attacco all’asma…e non solo” ediz BIS-gruppo Macro della dott. Fiamma Ferraro che è la coordinatrice degli istruttori Buteyko –vedi sito http://www.buteyko.it/).
Nella lettera allegata che ho scritto per il notiziario comunale spiego meglio il mio pensiero sullo sport che credo sia condiviso anche da voi cantanti quando scendete in campo a giocare.
Il pericolo per la salute sta nei giorni precedenti quando ci si allena per “essere in forma. Nessuno mette in dubbio l’importanza del muoversi ma secondo me il movimento sano è quello fatto quotidianamente in modo piacevole,sereno,senza lottare né contro gli altri né con contro se stessi facendo le cose quotidiane (i mestieri,l’orto,la passeggiata a trovare la zia, la biciclettata dal giornalaio o dal fornaio).Sono importanti la motivazione,il ritmo,la variazione di ritmo,le pause ma soprattutto il respiro e credo che molti si accorcino la vita facendo sforzatamente del movimento pensando che faccia bene e rischiano ad es. l’infarto più di una casalinga.
Basta vedere molti sportivi per rendersene conto: spesso sono più vecchi ed acciaccati dei loro coetanei non atleti.
Queste cose le insegno anche durante il corso introduttivo al metodo Buteyko (se tu fossi interessato e curioso puoi invitarmi a tenere un corso a te e a qualche altro amico-anche fino a 10 o 15 persone - e sarei ben felice di farlo e sarebbe sufficiente anche una sola giornata).
Tornando allo sport sono convinto che una persona che gestisca bene le sue energie con buoni pensieri e sentimenti, sana alimentazione, poca preparazione atletica ,buon respiro …può competere anche ad alti livelli. E sono pronto a mettermi in gioco per divulgare questa mia convinzione. Sono almeno 15 anni che non gioco una normale partita di calcio (dopo l’ultima fatta fra amici in cui stava prevalendo l’agonismo e il gioco duro li ho salutati cordialmente ed ho appeso la palla da calcio al chiodo)ma sarei pronto a entrare in campo magari con voi cantanti (da giovane ho fatto anche il cantautore e mi sono esibito alcune volte alle tv locali)-il mio ruolo era come quello di Maldini,terzino o libero con netta propensione al goal.
E ho già un’altra idea nel cassetto,dopo la lettera per te ne ho scritta un’altra alla Gazzetta dello Sport nella quale sfido dei ciclisti professionisti della mia età (sono nato il 7 dicembre 1953) –ma anche più giovani e ci potrebbe stare anche Bettini -a partire da Concesio (abito a 200 metri dal negozio di biciclette gestito da Fausto Bertoglio, vincitore del giro ciclistico d’Italia del 1975, che secondo me era un campione perché aveva scoperto da solo un modo di respirare originale e vinceva non perché era più forte o si allenava di più ma perché respirava in modo diverso-e me lo ha confermato personalmente ) e volare fino ai 1800-2000 metri del monte Maniva in Valtrompia; spero di dimostrare che basta fare un paio di chilometri al giorno con la bici a bacchetta del nonno per essere pronti ad un’eventuale gara sportiva . Mi farei prestare una bici adeguata e magari al termine della prova-non si parla naturalmente di vincere ma di essere almeno all’altezza- sarebbe gradito come regalo una bici sportiva (è sempre stata nei miei sogni).
Terminando questa lettera mi auguro di aver stimolato la tua curiosità ,ti ringrazio anche solo di aver letto queste mie note,cantate dal cuore,e spero che almeno alcune idee si concretizzino e ne possano beneficiare in tanti (all’estero il metodo Buteyko è di valido aiuto per gli sportivi ma soprattutto per mantenersi in buona salute ).
Sono convinto che un’atleta “acqua e sapone” abbia prestazioni superiori anche rispetto a chi usi i doping più sofisticati.
Non poteva mancare un ringraziamento per le emozioni che da sempre mi hanno dato le tue canzoni; ho ancora nitido il ricordo di me bambino che nella cucina dei nonni canticchiavo : la “fisarmonica” e “ uno non tradirla mai…”.
Se poi ,stanchi del solito calcio,voleste cimentarvi tu e gli amici della N.I.C.,magari anche con gli amici della N.I.C.O., in una partita di Palladolcevolo –vedi l articolo che ho scritto per il notiziario del comune di Concesio- noi siamo pronti.

Un caro saluto da Giuseppe Belleri

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