lunedì 4 gennaio 2010

Caro don Antonio... - Soluzioni dolci

Caro don Antonio,
l’ultimo fine settimana di ottobre ho passato due giorni all’abbazia di Maguzzano a Lonato ,che fa parte del suo ordine,per il convegno “Famiglia oggi radici e ali” organizzato dall’Associazione il Melangolo di Salò ; ho avuto per tutto il tempo sotto gli occhi un grande quadro raffigurante San Calabria con alcuni fanciulli attorno fra cui spiccava anche il suo volto,don Antonio, da giovincello. Lei non si ricorderà di me ma nel 1979 quando frequentavo il 1° Isef alla Cattolica di Brescia ho insegnato per un anno ginnastica presso la “ casetta” e qualche volta ci siamo incrociati durante le sue visite bresciane. A questo punto lei si chiederà : “cosa vuole questo signore di 56 anni”(tra l’altro li compio proprio oggi). Durante il convegno mi veniva da pensare che anch’io ero un po’ come don Mazzi. Da piccolo ero un discolaccio amante del pericolo (una volta rimasi appeso con la corda al collo simulando un’impiccagione ed il mio angioletto mi sostenne un piede, un’altra sparai al mio cuginetto e il fucile fece miracolosamente cilecca)poi frequentai fino alla maturità classica il seminario vescovile di Brescia . Mi iscrissi a Medicina scaldando le sedie per 6 anni,facendo qualche esame, e a 24 anni feci il concorso per essere ammesso all’Isef. Attualmente dopo 30 anni di insegnamenti vari mi dedico al movimento dolce e alle medicine “dolci” (particolarmente i Fiori di Bach ,di cui sono anche produttore,e il metodo Buteyko). Queste due metodiche sarebbero di estremo aiuto anche nei casi di recupero e non costerebbero quasi niente (anni fa avevo proposto i miei fiori ad una comunità ma mi era stato risposto che “avevano i loro protocolli”). Un tempo lontano i monaci e le suore erano pionieri in queste cure naturali mentre ora tutto questo viene lasciato fare alla cosiddetta “new age”. Mentre i fiori sono molto conosciuti il metodo Buteyko invece,usato in Russia fin dal 1952, lo è pochissimo. Lei don Antonio è in prima linea per salvare dalla droga ma sono moltissimi di più quelli che muoiono a causa dei danni provocati dall’iperventilazione. Spesso ripeto che siamo tutti dei suicidi poiché moriamo prima del tempo che ci è stato concesso su questa terra . Cosa risponderemo a San Pietro quando dirà nel vederci : “ ma cosa ci fai qua ? Ti aspettavo fra 7 anni! E’ dal 2001 che insegno in Italia e all’estero questo metodo (si impara in 10-20 ore in corsi di 15 persone al massimo) e se volesse invitarmi in uno dei suoi centri a tenere una conferenza gratuita rimarrebbe stupefatto nell’apprendere quanto poco sappiamo della cosa che facciamo più spesso,respirare. Ho appena letto l’intervista che lei ha rilasciato a Famiglia Cristiana in cui afferma di aver sempre avuta la giusta cura del suo corpo. E lo si vede! E credo che pure lei alla domanda che fu rivolta anche a Churchill “qual è il segreto della sua longevità”risponderebbe :”mai fatto sport!”Questa è un’altra delle cose che intendo promuovere con la mia associazione “Unica” ossia “fare sport per sport”; mettendo in guardia oltre che dai pericoli derivanti dall’agonismo,sponsorizzazione,doping anche da quelli,gravissimi e sottostimati, dell’iperventilazione.
Cordiali saluti da Giuseppe Belleri

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