lunedì 4 gennaio 2010

Caro Luky

Concesio 7-2-2009

Sono già 30 che insegno ginnastica (quando frequentavo il 1° anno dell’Isef qui a Brescia ho iniziato con i cerebrolesi del centro don Calabria),passando dai corsi per le elementari a quelli per adulti ho fatto esperienza con persone di tutte le età e condizioni fisiche diverse.
Ora mi dedico soprattutto alla ginnastica dolce ,nei corsi promossi dal Comune di Concesio,che ,credo,abbia una più che notevole varietà di proposte fisico-sportive differenziate sia per età che per caratteristiche ludico-sportive ,ed anche molti locali sia piccoli che medi adibiti alle varie attività. Ora si inaugura anche Il Palazzetto dello Sport che ci mancava.
Nei vari corsi che ho insegnato in questi anni ho visto crescere sempre di più la voglia di Pallavolo anche nelle persone ,specie donne, della terza età.
E in alcuni corsi le mie signore ,con età dai 45 ai 75 anni, giocano anche più di un’ora a una Pallavolo dolce e piacevole; usiamo una palla leggera (così le dentiere stanno tranquille) la rete più bassa (in un corso uso una striscia di tela) ed è permesso un rimbalzo in terra alla palla proveniente dal campo opposto.
Qualche anno si giocava solo 10-15 minuti ma dopo la ginnastica ,ma pian piano le cose si sono invertite : si inizia subito a giocare in modo amichevole e poi dopo un 40 minuti se ne fanno 20 di ginnastica rilassante,mobilizzante ecc. e quindi si riprende a giocare ancora per mezz’ora.
Mi pareva poco professionale farle solo giocare ma mi sono accorto(ed anche le signore l’hanno colto) che attraverso un movimento ludico il loro corpo,ma anche e soprattutto la mente “costretta a concentrarsi su una palla gialla”, riacquistavano una piacevole forma psico-fisica.
Anche negli altri due gruppi di Pallavolo serale per giovani-adulti noto che giocare in questo modo è più piacevole e coinvolgente ; viene il padre ingegnere ad accompagnare il figlio diciottenne,si ferma a fare due tiri e poi si iscrive anche lui al corso,poi ne parla agli amici al cognato ecc.
Si entra in palestra e si inizia subito a giocare con la palla leggera e la rete più bassa ,le squadre non sono mai le stesse e anche durante la partita ogni tanto mischio le carte per creare armonia ; Tutti vengono sempre più volentieri ,raramente capitano traumi,si esulta pacatamente ai bei gesti sportivi anche degli amici al di là della rete, ogni partita dura fino al 15° punto e la bella finale ai 25 ( spesso non mi ricordo neppure chi ha vinto l’ultima ,e questo perché si è creato un giusto agonismo finalizzato a un salutare e divertente movimento ,come se si stesse giocando con gli amici della contrada con età dai 12 fino ai 65 anni. Con queste modalità potremmo continuare tranquillamente,salute permettendo,fino almeno ai 90 anni.
Col gruppo Palladolcevolo under 50 (vedi foto) vorrei lanciare una sfida con la giunta comunale (allargata anche a quella di Villa Carcina ,poiché molte del gruppo sono di Villa ,compresa la mamma del Sindaco) :non sarebbe simpatico se ad arbitrare fosse magari il simpatico campione di pallavolo Lucchetta ?
Oggi lo Sport sta attraversando un periodo di pulizia e potrebbe trarre molto giovamento da alcune metodiche naturali che io da anni coltivo e che pratico ed insegno a livello nazionale, ma come contattare ad es. Patrizia Pellegrini ed insegnarli in poche ore a gestire la sua asma senza farmaci(sono tra l’altro l’unico istruttore lombardo qualificato sul metodo Buteyko –siamo solo in 10 in Italia che specie nei paesi dell’Est molti olimpionici conoscono e che consente loro di avere prestazioni superiori anche di chi prende sostanze vietate) oppure permettere allo sciatore Rocca -ma anche alle nostre Fanchini -di sciare in modo fluido senza l’ansia o la paura di sbagliare?
Concludendo ritengo che respirando meglio e gestendo con parsimonia ed intelligenza le proprie energie psico-emotive-psichiche (quello che un campione fa già naturalmente) anche un atleta di modeste qualità può fare la sua bella figura, e questo lo noto sia in me sia nei miei allievi della ginnastica dolce e Palladolcevolo .
Giuseppe Belleri

caro Gianni

Ciao Gianni,
mi chiamo Giuseppe e vorrei comunicarti un’idea che potrebbe essere utile a molti.
Sono un insegnante di ginnastica ed insegno nei corsi di ginnastica dolce e palladolcevolo del comune di Concesio (paese natale di Papa Paolo VI).Dopo la maturità classica ottenuta nel seminario diocesano (tra l’altro ricordo una tua partecipazione a una delle nostre feste negli anni 64-66)ho frequentato per ben 6 anni la facoltà di medicina e chirurgia ma con solo pochi esami per poi passare all’Isef .Dall’89 ho iniziato a frequentare corsi e gruppi di metodiche cosiddette alternative alcune delle quali pratico ed insegno; sono anche floraio/erboraio (nel senso che raccolgo erbe e fiori particolarmente secondo il metodo di Edward Bach) ed uno dei soli dieci istruttori italiani del metodo Buteyko.
Oggi che assistiamo alla disfatta dello sport su tutti i fronti (doping-ingaggi-sponsor-ultras ecc)avrei un messaggio importante da lanciare; ho già cercato di sussurrarlo ad alcuni sportivi ma pochi hanno capito (vedi parte della mia lettera data a mano ad Andrea Lucchetta alla quale egli risponde sul numero di Aprile ’09 della rivista “Pallavolo-Supervolley”) la semplicità/importanza delle mie considerazioni (non c’è nulla di nuovo sotto il sole ma è come lo sport è stato “prima”)ed ho pensato che invece chi è dapprima artista e poi anche amante del vero sport avrebbe compreso. Tra l’altro anch’io ho coltivato un po’ tutte le arti ( pittura, fotografia,un pochino cantautore ecc.)e so che se fai le cose con passione ed arte il risultato è nettamente superiore.
Il mio pensiero sullo sport è il seguente :lo sport può far male sia a chi lo pratica che al tifoso ,difatti il primo maratoneta appena giunto da maratona a portare la notizia della sconfitta morì mentre credo che il messaggero che portò la notizia ai vincitori ebbe una lunga vita (io che preparo i fiori italiani fatti col sistema di Bach so bene l’importanza delle emozioni anche sulla salute e potrò anche spiegarti di persona come comportarsi per non avere un infarto dopo uno sforzo,e visto che sarai curioso di conoscere le basi scientifiche di ciò ti rimando alle pagine 193-221 del libro
“ Attacco all’asma…e non solo” ediz BIS-gruppo Macro della dott. Fiamma Ferraro che è la coordinatrice degli istruttori Buteyko –vedi sito http://www.buteyko.it/).
Nella lettera allegata che ho scritto per il notiziario comunale spiego meglio il mio pensiero sullo sport che credo sia condiviso anche da voi cantanti quando scendete in campo a giocare.
Il pericolo per la salute sta nei giorni precedenti quando ci si allena per “essere in forma. Nessuno mette in dubbio l’importanza del muoversi ma secondo me il movimento sano è quello fatto quotidianamente in modo piacevole,sereno,senza lottare né contro gli altri né con contro se stessi facendo le cose quotidiane (i mestieri,l’orto,la passeggiata a trovare la zia, la biciclettata dal giornalaio o dal fornaio).Sono importanti la motivazione,il ritmo,la variazione di ritmo,le pause ma soprattutto il respiro e credo che molti si accorcino la vita facendo sforzatamente del movimento pensando che faccia bene e rischiano ad es. l’infarto più di una casalinga.
Basta vedere molti sportivi per rendersene conto: spesso sono più vecchi ed acciaccati dei loro coetanei non atleti.
Queste cose le insegno anche durante il corso introduttivo al metodo Buteyko (se tu fossi interessato e curioso puoi invitarmi a tenere un corso a te e a qualche altro amico-anche fino a 10 o 15 persone - e sarei ben felice di farlo e sarebbe sufficiente anche una sola giornata).
Tornando allo sport sono convinto che una persona che gestisca bene le sue energie con buoni pensieri e sentimenti, sana alimentazione, poca preparazione atletica ,buon respiro …può competere anche ad alti livelli. E sono pronto a mettermi in gioco per divulgare questa mia convinzione. Sono almeno 15 anni che non gioco una normale partita di calcio (dopo l’ultima fatta fra amici in cui stava prevalendo l’agonismo e il gioco duro li ho salutati cordialmente ed ho appeso la palla da calcio al chiodo)ma sarei pronto a entrare in campo magari con voi cantanti (da giovane ho fatto anche il cantautore e mi sono esibito alcune volte alle tv locali)-il mio ruolo era come quello di Maldini,terzino o libero con netta propensione al goal.
E ho già un’altra idea nel cassetto,dopo la lettera per te ne ho scritta un’altra alla Gazzetta dello Sport nella quale sfido dei ciclisti professionisti della mia età (sono nato il 7 dicembre 1953) –ma anche più giovani e ci potrebbe stare anche Bettini -a partire da Concesio (abito a 200 metri dal negozio di biciclette gestito da Fausto Bertoglio, vincitore del giro ciclistico d’Italia del 1975, che secondo me era un campione perché aveva scoperto da solo un modo di respirare originale e vinceva non perché era più forte o si allenava di più ma perché respirava in modo diverso-e me lo ha confermato personalmente ) e volare fino ai 1800-2000 metri del monte Maniva in Valtrompia; spero di dimostrare che basta fare un paio di chilometri al giorno con la bici a bacchetta del nonno per essere pronti ad un’eventuale gara sportiva . Mi farei prestare una bici adeguata e magari al termine della prova-non si parla naturalmente di vincere ma di essere almeno all’altezza- sarebbe gradito come regalo una bici sportiva (è sempre stata nei miei sogni).
Terminando questa lettera mi auguro di aver stimolato la tua curiosità ,ti ringrazio anche solo di aver letto queste mie note,cantate dal cuore,e spero che almeno alcune idee si concretizzino e ne possano beneficiare in tanti (all’estero il metodo Buteyko è di valido aiuto per gli sportivi ma soprattutto per mantenersi in buona salute ).
Sono convinto che un’atleta “acqua e sapone” abbia prestazioni superiori anche rispetto a chi usi i doping più sofisticati.
Non poteva mancare un ringraziamento per le emozioni che da sempre mi hanno dato le tue canzoni; ho ancora nitido il ricordo di me bambino che nella cucina dei nonni canticchiavo : la “fisarmonica” e “ uno non tradirla mai…”.
Se poi ,stanchi del solito calcio,voleste cimentarvi tu e gli amici della N.I.C.,magari anche con gli amici della N.I.C.O., in una partita di Palladolcevolo –vedi l articolo che ho scritto per il notiziario del comune di Concesio- noi siamo pronti.

Un caro saluto da Giuseppe Belleri

Edward Bach - Fiori di bach

Caro don Antonio... - Soluzioni dolci

Caro don Antonio,
l’ultimo fine settimana di ottobre ho passato due giorni all’abbazia di Maguzzano a Lonato ,che fa parte del suo ordine,per il convegno “Famiglia oggi radici e ali” organizzato dall’Associazione il Melangolo di Salò ; ho avuto per tutto il tempo sotto gli occhi un grande quadro raffigurante San Calabria con alcuni fanciulli attorno fra cui spiccava anche il suo volto,don Antonio, da giovincello. Lei non si ricorderà di me ma nel 1979 quando frequentavo il 1° Isef alla Cattolica di Brescia ho insegnato per un anno ginnastica presso la “ casetta” e qualche volta ci siamo incrociati durante le sue visite bresciane. A questo punto lei si chiederà : “cosa vuole questo signore di 56 anni”(tra l’altro li compio proprio oggi). Durante il convegno mi veniva da pensare che anch’io ero un po’ come don Mazzi. Da piccolo ero un discolaccio amante del pericolo (una volta rimasi appeso con la corda al collo simulando un’impiccagione ed il mio angioletto mi sostenne un piede, un’altra sparai al mio cuginetto e il fucile fece miracolosamente cilecca)poi frequentai fino alla maturità classica il seminario vescovile di Brescia . Mi iscrissi a Medicina scaldando le sedie per 6 anni,facendo qualche esame, e a 24 anni feci il concorso per essere ammesso all’Isef. Attualmente dopo 30 anni di insegnamenti vari mi dedico al movimento dolce e alle medicine “dolci” (particolarmente i Fiori di Bach ,di cui sono anche produttore,e il metodo Buteyko). Queste due metodiche sarebbero di estremo aiuto anche nei casi di recupero e non costerebbero quasi niente (anni fa avevo proposto i miei fiori ad una comunità ma mi era stato risposto che “avevano i loro protocolli”). Un tempo lontano i monaci e le suore erano pionieri in queste cure naturali mentre ora tutto questo viene lasciato fare alla cosiddetta “new age”. Mentre i fiori sono molto conosciuti il metodo Buteyko invece,usato in Russia fin dal 1952, lo è pochissimo. Lei don Antonio è in prima linea per salvare dalla droga ma sono moltissimi di più quelli che muoiono a causa dei danni provocati dall’iperventilazione. Spesso ripeto che siamo tutti dei suicidi poiché moriamo prima del tempo che ci è stato concesso su questa terra . Cosa risponderemo a San Pietro quando dirà nel vederci : “ ma cosa ci fai qua ? Ti aspettavo fra 7 anni! E’ dal 2001 che insegno in Italia e all’estero questo metodo (si impara in 10-20 ore in corsi di 15 persone al massimo) e se volesse invitarmi in uno dei suoi centri a tenere una conferenza gratuita rimarrebbe stupefatto nell’apprendere quanto poco sappiamo della cosa che facciamo più spesso,respirare. Ho appena letto l’intervista che lei ha rilasciato a Famiglia Cristiana in cui afferma di aver sempre avuta la giusta cura del suo corpo. E lo si vede! E credo che pure lei alla domanda che fu rivolta anche a Churchill “qual è il segreto della sua longevità”risponderebbe :”mai fatto sport!”Questa è un’altra delle cose che intendo promuovere con la mia associazione “Unica” ossia “fare sport per sport”; mettendo in guardia oltre che dai pericoli derivanti dall’agonismo,sponsorizzazione,doping anche da quelli,gravissimi e sottostimati, dell’iperventilazione.
Cordiali saluti da Giuseppe Belleri

Il dolce respiro - Buteyko

Acquisti consapevoli

Metodo Buteyko

Il metodo è stato sviluppato dallo scienziato ucraino Buteyko fin dal 1952, si sta diffondendo velocemente anche in Inghilterra, Stati Uniti , Australia e Italia. Ha lo scopo di ripristinare una ottimale respirazione.
In poche ore se ne apprendono le basi ed i semplici e facili esercizi-accorgimenti per riappropriarsi di una migliore e naturale respirazione.Si apprenderà come rilassare tutti i muscoli particolarmente quelli respiratori e quindi tutto l’organismo ne trarrà giovamento iniziando dal sistema cardiovascolare, poi da quello nervoso, digestivo e respiratorio.
Si rimarrà sorpresi nel constatare quanto poco sapevamo dell’attività che facciamo più spesso, ossia “respirare”.

* Belleri Giuseppe fa’ parte del primo gruppo di istruttori italiani formati da Rosa Maria Chicco (attuale ambasciatrice italiana in Estonia).

Curriculum
Giuseppe Belleri: Dopo numerosi studi, nel 1989 comincia ad approfondire la medicina complementare: Zilgrei, Riflessologia e altro, Ortobionomia (col maestro Arthur Lincoln Pauls,  il fondatore), Naturopatia (alla Luina di Rudy Lanza), Kinesiologia, Floriterapia (nel '93 inizia anche la pratica di Floraio ossia raccoglitore dei fiori di Bach, e nel 2009 realizza la ruota dei fiori di Bach (marchio registrato). Presidente dell'Associazione "Unica" . Ha conseguito il titolo di istruttore Buteyko nel primo corso istituito da Rosa Maria Chicco nel 2002. Per contattarlo: Via IV Novembre,14 -25062- Concesio (BS) cell. 347 059 5940 email: piunica@libero.it

Fiori di Bach bresciani